Fiorella Pittau “ruba”, da impalpabili spazi interstiziali, il nucleo essenziale di ciò che, in seguito, trasla sulla tela.
L’artista accede, a questi ultimi, in maniera naturale e immediata: la risultanza di tale arcano percorso si aduna entro i “non limiti” delle sue opere.
L’autrice grossetana nullifica le pareti costituite dagli insegnamenti accademici, per donare, alla sensibilità dell’astante, preziose frugalità artistiche, che involvono significative stille concettuali e altresì spirituali.
Esse si manifestano come amabili graffi sulla quotidianità: mettono a nudo, infatti, asprezze e levità umane, concettuali e non.
Ella crea poetici nicchi ove l’anima trova dimora: ivi l’individuo “tocca con mano” ciò a cui la ragione, spessamente, preclude l’acceso.
La scelta dei dettagli matrici diviene, quindi, il cardine di questa dimora terrena che, per ossimoro, si frange, liberando il senso di una soprasensibile magione.
Tutto ciò rende l’esteta di Scansano una figura peculiare, che si distingue dal bailamme artistico attuale.
I suoi traslati figurati divengono, quindi, una spontanea liaison tra mondo terrigeno e sfera alata, in grado di far vibrare recondite corde della sensibilità.
– Maria Marchese
Opere in mostra
“Marmo rosa”
Colori acrilici e polvere di ematite
49.5 x 71 cm
Giugno 2020
L’essenza femminile ricorre sovente nelle opere dell’artista: quest’ultima la riconduce a fondamentali valori spirituali.
Con “Marmo rosa” l’esteta staglia, nella preziosità di un immaginario marmo portoghese, le sinuosità della donna.
Il materiale scelto diviene, qui, custode di mestizie e acutezze, proprie di un vissuto, donando alla donna, una nuova, preziosa e lieve veste con la quale ella si muoverà, attraverso le arcane vie del mondo.
La staglia, poi, in una realtà che odora di boschivo, per sottolinearne la freschezza e la spontaneità.
Nel contesto creato dall’esteta ella diviene altresì, terra ferace e pronta ad essere fecondata dalle energie di cui l’aere è pregna.
Passione, facondia intellettiva e cambiamento respirano entro le vibrazioni tonali del rosso, del giallo e dell’azzurro.
“Dittico… la rosa e la volpe”
Colori acrilici su tela e pennarelli
49.5 x 71 cm
Luglio 2020
“L’essenziale è invisibile agli occhi”.
(Da “Il piccolo principe”)
Per rendere omaggio al Maestro di sempre, Fiorella Pittau riconduce l’attenzione su ciò che, nella impalpabile realtà, diviene fondamento sensibile, indispensabile per creare.
Nella dicotomia tra ciò che ai sensi umani risulta inafferrabile e la materia viva, che diviene nucleo fondamentale foriero di edificazione spirituale e non, ha sede quindi l’incipit del creato.
Amore e amicizia vengono, qui, effigiate dall’esteta in un imprescindibile dittico e, seppure preservando la loro differenza sostanziale, ivi si uniscono in un’unica voce.