Il percorso creativo di Luisa Modoni si snoda su un linguaggio essenziale ma di grande impatto: un oceano dipinto dove confluiscono vibranti messaggi in bottiglia, che parlano in egual misura al cuore e alla mente di chi li osserva.
La quintessenza del segno è per Modoni un valore irrinunciabile. Nella sua produzione spicca Save the Nature 37, prototipo di una pittura in cui la stilizzazione delle forme e i simbolismi figurativi giocano un ruolo chiave. Tuttavia l’artista non indulge nel mero decorativismo, bensì, attraverso la potenza semantica del tratto, si fa carico di una missione fondamentale: richiamare, come novella Cassandra, al rispetto verso il pianeta Terra, la dimora del nostro temporaneo soggiorno, così spesso bistrattata e umiliata dall’indifferenza dei suoi ospiti.
Travalicando le futili distrazioni che accecano gli umani, la natura chiede diritto di parola attraverso una splendida rosa, che si fa portavoce dei suoi affanni. Simbolo di amore e misticismo declinato al femminile, la rosa vigorosa emerge in gigantesca fioritura come dopo un lungo letargo sotterraneo. È arte purissima a esprimersi in increspature di segni e relazioni, a significare la trama fittissima di interconnessioni che muove il mondo. Ogni azione, generata dal pensiero e potenziata dal sentimento, produce una conseguenza nel bene e nel male. L’invisibile diventa visibile: spetta all’essere umano farsi padrone del proprio destino attraverso quel libero arbitrio che si realizza perennemente attraverso le decisioni prese. Solo con la piena coscienza delle proprie azioni la frattura sarà sanata e l’armonia tra uomo e natura potrà compiersi.
Un intento che si riallaccia idealmente al Sogno del Cavaliere di raffaellesca memoria: il potere di attuare una scelta per risolvere il conflitto apparentemente insanabile tra Virtus e Voluptas, tra conoscenza razionale e piacere dei sensi. Nel dipinto di Raffaello è la stessa natura che si fa mediatrice, nell’albero di alloro che divide simmetricamente la scena o nel placido paesaggio collinare con due percorsi complementari. Un’immagine di ascendenza neoplatonica che rimanda all’armonia degli opposti, votati alla convivenza pacifica per un bene superiore: quella comunione cosmica che l’arte di Luisa Modoni, nel suo vibrante dinamismo, sembra auspicare.
– Angela Patrono
Opera in mostra
“Save the Nature 37”
Tecnica mista (pomice, acrilico) su tela
50 x 50 cm
2015
Luisa Modoni riesce a cogliere quella Rosa primordiale che evoca un ritorno alla Natura, respiro del Divino. Lo fa illustrando lo smarrimento dell’uomo contemporaneo che si dimena nel caos, ignaro della bellezza presente a ogni passo.
L’artista gioca con il primitivismo, la street art e il surrealismo, tra echi di Keith Haring e omaggi alla Rosa meditativa di Dalì. Una Rosa che è tempio e tabernacolo da proteggere e custodire.