Se c’è una costante nella mia vita, è l’amore per l’arte. Da sempre dotata di una fervida immaginazione, ho iniziato a disegnare personaggi tutti miei all’età di tre anni e a inventare i primi fumetti all’età di quattro, ideando anche le sigle per ogni storia, come fossero cartoni animati. Da allora il disegno è stato l’amico che mi ha accompagnata, sorretta, confortata in ogni stagione della mia vita. Penna e matita erano – e sono – bacchette magiche con cui sovvertire le regole e trasformare il reale. Tuttavia non ero ancora entrata in contatto con i grandi maestri dell’arte, mi limitavo ad ammirarli da lontano: sguazzavo nella mia piscina gonfiabile senza avventurarmi nello sconfinato oceano della conoscenza. Nel frattempo l’incontro con Dante, sui banchi di scuola, ha avuto il duplice merito di avvicinarmi alla poesia e riconciliarmi con quel senso di infinito che da sempre mi ha abitato. La folgorazione è arrivata in seguito, per vie misteriose, come tutto ciò che è in grado di cambiare la vita definitivamente. Nel 2004 ho avuto un’ispirazione improvvisa: realizzare un fumetto su Sandro Botticelli. Mossa da questo impeto creativo, ho iniziato a reperire quante più informazioni sull’artista, sentendo una connessione profonda con lui e il suo mondo. Benché laureata magistrale in Lingue, ho intrapreso con passione lo studio della storia dell’arte, focalizzandomi sul Rinascimento fiorentino. Alla figura del grande Botticelli, fondamentale nelle mie ricerche, si sono affiancate quella del suo allievo Filippino Lippi e del geniale Leonardo da Vinci.
Il mio trasferimento a Firenze è stato il suggello ideale di questo percorso umano e artistico. Attualmente tengo conferenze su Botticelli e Dante, studio per conseguire la laurea magistrale in Storia dell’Arte, sto portando avanti un progetto per dedicare a Sandro una targa commemorativa. E, negli anni, ho incontrato tante persone meravigliose. Come Davide Foschi e Rosella Maspero, due anime belle con cui sono entrata in immediata risonanza.
Conoscere la realtà del Nuovo Rinascimento ha segnato una tappa importante nel mio cammino. Con immensa gioia mi sono ritrovata a condividere i valori fondanti di questo movimento trasversale ed eterogeneo: l’amore per la bellezza, l’arte (e l’artista) come veicolo terreno del trascendente, la sacralità dell’essere umano, la cultura come strumento di evoluzione, il dialogo tra le diverse discipline in nome di un nuovo umanesimo. Come co-curatrice di mostre d’arte contemporanea ispirate a Leonardo e Raffaello, ho potuto ascoltare e apprezzare una pluralità di voci artistiche diverse ma complementari, ciascuna con la propria storia da raccontare, con un’interiorità e una poetica personale da valorizzare.
Il senso del Nuovo Rinascimento è quello di riscoprire il Bello che da sempre dimora in noi e irradiarlo verso l’esterno, in un flusso costante e rigenerante: l’interno si propaga all’esterno, l’alto si rispecchia nel basso e viceversa, come insegnano le grandi tradizioni iniziatiche. Il movimento culturale con sede a Milano racchiude una polifonia di anime diverse tra loro, ma pronte a far vibrare le loro note uniche e personali. In quest’ottica, la guida dei maestri del passato è essenziale per riscoprire la vera essenza dell’umanità contemporanea e proiettarla verso il futuro. I grandi artisti sono come stelle che a distanza di secoli non smettono di irradiare la propria luce su di noi, sperduti viandanti di un presente caotico e frammentario. Sulla scia del loro esempio splendente, siamo chiamati ad assolvere alla nostra vocazione dell’anima, la nostra Missione. Ciascuno di noi è uno scrigno che racchiude un potenziale infinito. Noi e solo noi siamo i detentori della chiave. Ogni essere umano è il creatore della propria realtà; spetta a ciascuno di noi seminare pensieri di amore, pace e benessere, attraverso un atto di volontà consapevole che porterà ad azioni ispirate. L’arte, in questo, è un potente strumento per l’evoluzione e il risveglio della coscienza. E io credo che, finché esisteranno isole felici come il Nuovo Rinascimento, propulsore di un cambiamento attivo e pro-positivo, ci sarà ancora speranza nel genere umano. Sì, perché se c’è un’altra costante nella mia vita, è la certezza che nulla è impossibile.
– Angela Patrono