Doris Harpers, artista e insegnante di pittura, attinge allo sconfinato repertorio di ricerche spirituali che fanno capo all’antroposofia, disciplina fondata da Rudolf Steiner. Come il grande esoterista e filosofo di lingua tedesca, fautore della scienza dello spirito, l’artista trasmuta i segnali del mondo alla luce di una verità soprasensibile e la sua produzione è permeata dall’intima accoglienza di una realtà superiore. La sua personalità pittorica si esplica nella funzione lirica del colore, rivestito di grazia eterea come nube impalpabile.
Ciò è evidente nel meraviglioso olio su carta composto da cinque piccoli quadri, Omaggio a Raffaello: cinque variazioni sul tema Madonna col Bambino. Un incontro tonale fatto di luminosi cromatismi, che celebra un tema assurto a topos universale: la Maternità in quanto espressione del Divino Femminile. Questa polifonia compositiva ci rivela che il mondo materiale è manifestazione dello spirito. Il colore è origine e grembo, un ventre caldo e accogliente che prende corpo nell’evanescenza della luce: per assonanza, l’amore generativo di una Madre.
Il Cristo Bambino, la Luce del Mondo, discende dalla Luce purissima ed è Maria a farsi ponte tra Cielo e Terra, fecondata dal soffio dello Spirito. Nell’Incarnazione di Cristo, infatti, avviene il ricongiungimento tra umano e divino. Un esempio sublime di questo concetto, espresso nella forma artistica, è la Madonna Sistina di Raffaello, in cui il sacro irrompe con delicata solennità nel palcoscenico terreno; ma pensiamo anche alla Trasfigurazione raffaellesca della Pinacoteca Vaticana, manifestazione del Divino attraverso una luce sfolgorante. È il trionfo dell’Amore che si fa carne fecondato dallo Spirito, un Amore che dal Cielo proviene e al Cielo è diretto, nel ciclico gioco dell’eterno ritorno. Allo stesso modo, attraverso il dono dell’ispirazione, Doris Harpers è canale creativo che usa il colore in chiave poetica, suggellando la visione pittorica nel lirismo verbale, in uno scambio di continue corrispondenze. Nella composizione spiccano infatti i versi di Novalis, figura che presenta più di un tratto in comune con l’Urbinate: «Nel poeta Novalis si manifesta in parole meravigliose ciò che Raffaello aveva messo dinanzi all’umanità nelle più splendide forme, nei più divini colori» (Ultima conferenza di Rudolf Steiner, Domach, 28 settembre 1924).
– Angela Patrono
Opera in mostra
“Omaggio a Raffaello: cinque variazioni sul tema Madonna con Bambino”
Olio su carta
5 quadri piccoli su cartone nero
100 x 70 cm
L’artista concepisce una delicata meditazione sul senso dell’Incarnazione e della maternità, elaborando un omaggio al Femminile sacro rappresentato da Maria, generatrice di salvezza. In questo, l’opera rimanda idealmente alla Madonna Sistina di Raffaello, con il Cristo Bambino che discende dal cielo tra le braccia della Madre: lo spirito si incarna nella materia.
L’opera si compone anche di un testo poetico di Novalis dedicato a Maria e tradotto dalla stessa artista.