Biografia
Matteo Boato
Chitarrista classico e ingegnere civile, nel 2001 come un fulmine a ciel sereno sceglie la via della pittura come unica professione.
La sua attività espositiva comprende numerose mostre in Italia e all’estero; ha inoltre partecipato a conferenze, performance, attività di docenza.
Con un curriculum così completo e variegato, l’artista del Nuovo Rinascimento si configura come una delle voci più interessanti della pittura contemporanea.
L’arte di Matteo Boato si gioca su una spazialità condivisa, costruita su una riflessione intorno al senso dell’abitare.
L’attento studio del sostrato grafico si delinea in una visione d’insieme, si direbbe gestaltica, dove ogni elemento è orchestrato nell’intenzionale sinfonia – o sintonia – di movimenti impercettibili, scanditi da cromatismi tridimensionali.
Sono insediamenti di condivisione pura, che in un frammento circoscritto d’arte risaltano in tinte vive, illuminazioni pulsanti da immortalare e custodire nella memoria.
Testo critico
La capitale della Lettonia diventa per Boato un coacervo di contrasti, un crogiolo di ricordi evocati e momenti condivisi. Le abitazioni di Riga svettano su un’umanità universale, immortalata nel suo brulicare eterogeneo. La dicotomia è giocata tra i forti valori cromatici dei tetti e le tenui note delle facciate, intervallate da sprazzi di colori accesi.
In più, la linearità del segno grafico che definisce il profilo delle case crea un dualismo affascinante con il rilievo tridimensionale della presenza umana. Il tutto si fonde nella veduta d’insieme: una visione totalizzante in cui passato e presente si ricongiungono in un’atemporalità che fluisce indisturbata, come tra le rive di un sogno.
Angela Patrono
Opera in mostra
Matteo Boato
Riga
Olio su tela
80 x 80 cm
Anno 2018