Biografia
Teodolinda Rosica
Laureata in Scienze motorie presso l’Università Carlo Bo di Urbino, Teodolinda Rosica si specializza in coreografia nel settore della ginnastica ritmica. Per oltre dieci anni sarà impegnata come coreografa per la Federazione Ginnastica d’Italia.
Instaura rapporti commerciali con Istanbul organizzando scambi di manufatti artigiani di argenteria e approfondisce la conoscenza del popolo turco e della cultura araba con la quale vive un legame profondo.
Attualmente vive a Roma e insegna presso la scuola M. Montessori. La scrittura è sempre stata una passione. Nel 2013 pubblica la sua prima raccolta poetica dal titolo La lingua tra i denti.
Appassionata di viaggi, quando può raggiunge mete sempre nuove che sono fonte di ispirazione per la sua scrittura.
Ha partecipato alla 7° edizione del Festival del Nuovo Rinascimento.
Recensione
Se la poesia è perpetua emozione nel vorticoso turbinio esistenziale, ha assolto al suo più nobile intendimento divenendo appagante strumento di condivisione empatica. Così è la poetica di Teodolinda Rosica custodita nella silloge Sottopelle il sale che rivela, nel suo esordio editoriale, coinvolgenti suggestioni.
Una raccolta lirica in cui emerge con passione il tema del doppio nell’invito che l’autrice rivolge a se stessa di “mettersi a nudo” in un dialogo interiore che vede la coscienza essere unica spettatrice della propria intima essenza.
Una intrigante conversazione al cospetto di un altro da sé che cela, dietro un sipario, la facciata di un perbenismo conformante. Una intrinseca presenza esteriore che colloquia con quella interiore in un discorso conflittuale di misterioso fascino che mostra ferite e debolezze: «ignota la tua età, la mia… rammendata mille volte».
Seppur lacerante, la conoscenza interiore in Teodolinda Rosica è sempre esigenza di vita: «è il momento di mostrare i miei fondali laceri, di trovare abissi nell’intersezione fra me e la pazzia» e confluisce nel suggerimento a far emergere la parte creativa di sé, l’unica che può ridare un senso al Tutto e che può condurre a una autenticità esistenziale.
Un tema, questo, tanto caro alla poetessa e ribadito con partecipazione: la rivendicazione all’espressione artistica per mezzo della parola poetica vissuta come sublimazione di emozioni al cospetto di colui che non “comprende”, perché intrappolato in una gabbia mentale che preclude l’accesso alla magia del vivere.
Stefania Romito